La vittoria di Oppio: dieci anni dopo una serata di ricordi e nostalgia

Dieci anni sono un soffio, un battito di tempo. Ma quante cose possono accadere in questo arco di tempo in una Contrada: bambini che crescono, ragazzi che diventano adulti, chi matura, chi ci lascia. La vittoria del 2014 ha rotto un possibile lungo digiuno. E’ stata bella ed improvvisa, ha lasciato segni, ha permesso ad alcune generazioni di assaporare il senso del trionfo. E’ stata una carriera particolare, lottata, per certi versi anche difficile.

L’idea della Commissione cultura era quella di “approfittare” della cena del 1 luglio, non riservata alla prova generale, per ricordare quel momento, quei protagonisti. Lo abbiamo fatto con la dirigenza di oggi accanto a quella di quel preciso momento storico. Quindi lo staff vincente del 2014: il Capitano Fabio Miraldi, i tenenti Cervellera, Marucelli e Bandini, il barbaresco Cioni. E poi il priore Laura Bonelli con i suoi vicari. E poi non poteva mancare Alberto Ricceri in arte Salasso, che con Oppio ci ha portato il drappellone di Rosalba Parrini. Visibilmente commosso e anche lui intinto in un colore di sana nostalgia.

La bellezza di quei momenti attraverso le parole ed i filmati, grazie alla collaborazione della Società Camporegio e di Riccardo Domenichini che ci ha fornito l’attrezzatura per rivivere la nostalgia di un lungo Abbey Road di via dei Mille e tutti i filmati “anni sessanta” che costituivano la sceneggiatura della Cena di San Domenico.

Quanti sono passati in quei video: perché nel Drago il compito è proprio quello di fare di ogni contradaiolo un attore di un film vincente.

Senza la memoria non siamo niente, senza ricordare ed apprezzare ancora quello che abbiamo fatto. Tutti assieme.

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